Piano jazz improvvisazione
Il corso è individuale e si rivolge a tutti gli strumentisti.
Per i pianisti, vengono curati gli specifici aspetti che riguardano i diversi modi di realizzare l’armonia e la linea improvvisata, con riferimenti ai principali esponenti del pianoforte jazz.
Per gli altri strumenti l’obiettivo è di portare l’allievo a comprendere i meccanismi del linguaggio jazz, mettendolo in grado, sul proprio strumento, di imbastire soli “corretti” dal punto di vista ritmico, armonico e contestuale (nel rispetto del genere). Non vengono affrontati aspetti tecnici dello strumento.
Oggetto dello studio sono dunque il ritmo, nelle sue varie manifestazioni, il fraseggio e la pronuncia, l’armonia (funzionale, modale, ecc.) e la pratica del repertorio, principalmente basato su standards e originals.
Il docente
roberto soggetti
In qualità di flautista ha partecipato a varie formazioni, in ambito classico e jazz, coltivando parallelamente lo studio del pianoforte jazz, e collaborando, nell’alterna veste di flautista e di pianista con alcuni tra i migliori musicisti del jazz italiano e non.
Tra i primi ad interessarsi all’utilizzo delle nuove tecnologie legate all’uso del computer per la composizione e lo sviluppo di strumenti virtuali, ha collaborato tra gli altri col leggendario contrabbassista Chuck Israels. Conduce il trio “Soon”, con G. Corini ed E. Maniscalco ed è parte di vari gruppi, come i “No Smoking” di A. Farrington, “Upbit Motion” di A. Peli, il quartetto di Silvia dalla Noce e il gruppo “Encreshadum” col quale propone un’interessante contaminazione tra testi ladini e jazz.
Da anni si dedica anche all’insegnamento, dapprima del flauto e successivamente del piano jazz e della musica d’insieme presso la nostra struttura.